I treni vecchi e scassati della
Casilina che vanno su e giu dagli anni 50, trasudano la vita e la
memoria delle borgate di Roma. Non c'è linea in città piu carica di
storie, di personaggi da commedia di terz'ordine, di derelitti e
scene tragicomiche. E i trenini corrono al centro di questa antica
strada, sotto gli occhi di tutti.
L’energia dei graffiti la si può
percepire soltanto vedendoli passare sui treni, vivendo le borgate e
la gente che li prende tutti i giorni. Sentirne l'odore e percepirne la
vita. I graffiti devono esprimere la verità. Lo stile viene dopo.
Il perché non è razionale. L’essenza
è in strada, vive nella città e lì si consuma e muore; perchè è
arte di vita!
Casilina Express, 2005.
Un documentario di Tommaso Valente
Fotografia Beppe Gallo e Pina Mastropietro
Montaggio Eleonora Marino
Suono Angelo Bonanni
Musiche Eugenio Valente
Mi sono affacciato al mondo nell'inverno del 1980 al secondo piano di una palazzina a Centocelle. Trenta metri dalla yard del Casilino.
L'immagine di questi treni si perde
nella nebbia dei miei ricordi d'infanzia.
A Piazza dei Mirti ci arrivava il tram e c'era ancora il S.E.R.T. di Amore Tossico al capolinea degli
autobus, che erano ancora verdi.
Un bus verde della linea 710 fermo al capolinea di Piazza Venezia. |
Roma negli anni '80 era un'altra città. La ricordo cupa, sporca e degradata, ma c'erano un quarto delle macchine in giro.
Intorno al deposito sotto casa non
c'era manco la rete.
Quando pioveva, l'odore dei treni si
propagava in tutte le vie del circondario.
Lo ricordo da che ero piccolo, l'odore
della yard, ma da bambino non immaginavo quanto mi
sarebbe rimasto addosso.
La prima infanzia fu sprazzi di sole e tristezza.
La prima infanzia fu sprazzi di sole e tristezza.
10 Novembre 1989, il mondo festeggia la caduta del Muro di Berlino e del regime Comunista nella Europa dell' Est. |
Gli anni '90 arrivarono con una certa aria di cambiamento, il mondo usciva dalla Guerra Fredda, Roma usciva dagli anni '80, dalle bombe e dall'eroina.
Era tutto fresco, c'era un certo
slancio verso il cambiamento e mediamente si credeva che tutto
sarebbe cambiato in meglio. Io già alle medie avevo il vago
sentore di inculata, ma pensavo a divertirmi, per quanto ci riuscissi.
In fondo non mi riconoscevo in nulla di quello che vedevo fare o
credere gli altri; in bisca erano botte; a pallone ero nà pippa, le
ragazzine non mi volevano, le prime canne me le sono fatte a 17 anni.
I miei pomeriggi in strada erano con 4 amici e lo skate. L'unico
passatempo che ricordava il senso di libertà.
Le prime foto di pezzi le avevo viste già alle elementari in tv, o su fanze di skateboard, e sulla Casilina leggevo qua e la da qualche anno Duster, Crok, Scatto, FCP, Krimz, Seep, Bingo e basta, perche i writers in tutta Roma saranno stati una cinquantina!
Le prime foto di pezzi le avevo viste già alle elementari in tv, o su fanze di skateboard, e sulla Casilina leggevo qua e la da qualche anno Duster, Crok, Scatto, FCP, Krimz, Seep, Bingo e basta, perche i writers in tutta Roma saranno stati una cinquantina!
Krimz FCP (Cina TRV), Linea Casilina, 1994. |
Capivo dalle scritte che lì dietro
c'era un mondo ma non riuscivo a capirne i meccanismi, non conoscendo
nessuno.
Arrivai al liceo artistico di Ripetta
nel '94, che all'epoca era pieno di writers. In realtà c'erano
gli SHM, qualche TRV, e qualche cane sciolto piu o meno attivo nel
nascente movimento. Tanto bastò comunque per iniziare a schiarirmi
le idee, e a fare i primi sketch e tag sul foglio.
E anche tanti altri in quegli anni
iniziavano a schiarirsi le idee e a fare i primi tag, e su tutte le
linee si iniziava a muovere qualcosa.
Dopo un'anno arrivò la sveglia.
Girando sulla solita Casilina vidi i pezzi della Convention di Tor bella Monaca, "Quartieri".
Ricordo la sensazione netta, profonda e fisica che stesse avvenendo qualcosa di importante.
Ricordo la sensazione netta, profonda e fisica che stesse avvenendo qualcosa di importante.
Sul treno del casilino iniziavano a
spuntare throw up di Bonze, 23 rec, Koma, Clint, e poi i mega
pezzi Yess TUW
Throwup KO di Koma TRV, e sul vagone dopo Seme e Yess TUW. Deposito di Centocelle, 1997. |
Manero 23 REC (Kemh) dipinto nel 2001, e sul vagone successivo Yess TUW dipinto nel 1997, escono dalla stazione di Graniti nel 2005. Linea Casilina. |
Cambio scuola; TNT Crew, comitiva al centro sociale occupato EX SNIA Viscosa, e lì iniziano i giochi.
I primi anni di writing furono di
street bombing a rotta de collo, pezzoni per strada, all'ora di cena
senza palo, notti in giro a lasciare tag e throw up. Casilina, Tuscolana, Prenestina, e Tiburtina erano le aree favorite in quegli
anni. E poi in yard di giorno: Tuscolano, Paninaro e Anagnina e
raramente Nuovo Salario. Base alla Snia, obiettivo Roma.
Puppet di Heko ETC (Pane TRV) e Cromo MT2 (Stand TRV) alla ex SNIA Viscosa, 1993. |
Diventammo una famiglia giocando nella
città e imparando a gestire l'adrenalina, cercando situazioni sempre
più rischiose, imparando a pararci il culo a vicenda, nella fuga o
nella bevuta.
A sapere dove guardare e quando,
divenire totalmente presenti e coscienti, essere Uno con la città
che si muove. Affinare l'intuito, muoversi, e riuscire quasi sempre
a salvarsi dall' arresto.
Questi sono valori preziosi per la
vita!
Nella ripetizione ossessiva del tag mi accorgevo che il movimento del segno rifletteva profondamente i moti interiori della mia anima. C' era una luce particolare in certi tag che non mi permetteva di staccare lo sguardo.
Kiv TNT. Linea Casilina, 2000. |
Dem e Kiv TNT passano sotto l'arco di Porta Maggiore, dove inizia la Via Casilina. Linea Casilina, 2000. |
Nella ripetizione ossessiva del tag mi accorgevo che il movimento del segno rifletteva profondamente i moti interiori della mia anima. C' era una luce particolare in certi tag che non mi permetteva di staccare lo sguardo.
Quando scrivevo ero piu vicino al
centro di me stesso.
Tutti noi stavamo insieme e facevamo
questo perche così potevamo essere profondamente noi stessi, nel segno, nell'identità,
nel nome, nella sfida.
Kiv sulla vettura 106 della linea Casilina, 2000. |
Dipingere era un mezzo, lo scopo era la
libertà. Cambiare la realtà con le mani e la volontà.
E ritrovare di volta in volta l'armonia al Centro di Sè stessi...
E ritrovare di volta in volta l'armonia al Centro di Sè stessi...
A un certo punto non era più un
gioco!
Iniziammo a dipingere su tutte le linee, con particolare attenzione alla zona nostra, e i graffiti presero completamente la mia vita per qualche anno. Era come una dipendenza, se non dipingevo da un tot non dormivo, se dormivo sognavo i treni.
Un wholecar Kiv TNT e Gis NSA, esce dal deposito di Laurentina. Metro B, 2001. |
Particolare del vagone qui sopra. |
Kivs TNT sulla Metro A. Stazione Cipro, 2001. |
Iniziammo a dipingere su tutte le linee, con particolare attenzione alla zona nostra, e i graffiti presero completamente la mia vita per qualche anno. Era come una dipendenza, se non dipingevo da un tot non dormivo, se dormivo sognavo i treni.
Eravamo entrati in un “quadro”
del videogioco in cui non c'era più niente che non fosse possibile.
Aumentavano i rischi ma aumentava anche il livello di coscienza del
sistema.
Era sempre più facile spaccare e sempre piu difficile essere presi! Potevi essere ovunque, e conoscere ogni anfratto sopra o sottoterra. Avvenivano incontri strani, guardie che ci seguivano sotto scuola, fughe assolutamente inspiegabili e mille altre storie...
Era sempre più facile spaccare e sempre piu difficile essere presi! Potevi essere ovunque, e conoscere ogni anfratto sopra o sottoterra. Avvenivano incontri strani, guardie che ci seguivano sotto scuola, fughe assolutamente inspiegabili e mille altre storie...
L'intuito cresceva, diventava sesto
senso e cresceva la sensazione che una mano invisibile guidasse
ogni gesto.
La Rivelazione arrivò puntuale, una notte, fra i treni di Centocelle.
La Rivelazione arrivò puntuale, una notte, fra i treni di Centocelle.
Finito il pezzo mi fermai per un
attimo dentro, fra i trash-train, a studiarmi le mosse della guardia e
godermi il panorama. C'era la luna piena, il cielo stellato, e solo un
faro in tutto il deposito.
Dall'alto della yard, si vedevano
macchine sfrecciare tra la Casilina e Viale Palmiro Togliatti, anonime e
senza direzione.
Io ero li che mi riguardavo il pezzo e
non riuscivo a smettere di guardare, mi appagava piu del solito senza
un perchè.
Alzando lo sguardo distrattamente vidi, oltre la rete, le finestre dell' appartamento in cui ero nato. Non ci
vivevo piu da 15 anni ma mi sentii a casa. Tra quei trenini antichi, cadenti e malinconici come gli odori della mia infanzia. Mi rividi
ragazzino li dietro quella finestra e ricordai in un momento tutte le
volte che avevo visto quelle carrozze da lassù, quando ancora non
c'era la rete.
Riguardai il mio nome sul treno, era come se fosse scritto li da sempre... Era destino e verità!
Pim ZTK e Yess TUW nel deposito di Centocelle, 1999. |
Riguardai il mio nome sul treno, era come se fosse scritto li da sempre... Era destino e verità!
Rimasi li un tempo indefinito, certo
di essere al sicuro. Ero al posto giusto, al centro del mondo!
English:
The old messed-up trains that have been running up and down the Casilina since the 1950's, exude the life and memories of Rome's suburbs. There is no line in the city that is as heavily laden down with stories, characters out of a third-rate comedy, derelicts, and tragicomic scenes. These trains run right down the middle of this ancient road, right under everyone's eyes.
The energy of graffiti can only be perceived by seeing these trains passing by, living the suburbs and the people that ride them every day, smelling their odour and absorbing the life they express. Graffiti must express Truth. Style comes later.
Why this is, is not a rational explanation. The essence is in the streets, lives in the city, and gets consumed and dies there; because it is the art of life!
A documentary by Tommaso Valente
DoP Beppe Gallo and Pina Mastropietro
Editor Eleonora Marino
Sound Angelo Bonanni
Soundtrack Eugenio Valente
Dv cam - 30' - ITA 2005
I peeked out into the world in the winter of 1980, on the second floor of a building in the Centocelle neighborhood.
Thirty meters from the Casilina line yard.
My recollection of these trains is easily lost among the foggy memories of my childhood days.
The tram used to go all the way to Piazza dei Mirti, and the S.E.R.T. (rehab for junkies) featured in the film "Amore Tossico" ("Junkie Love") was still there, right in front of the bus terminal, and the buses were still green back then.
Green bus from the 710 line sitting in Piazza Venezia. |
Rome in the 80's was a completely different city. I remember it being gloomy, dirty, and run-down, but there were just a fraction of the cars on the streets.
The train depot didn't even have a fence around it back then.
When it rained, the smell of the trains would pervade the whole neighborhood.
I can remember the smell of the yard ever since I was a little kid, but back then I had no idea of the importance it would have acquired later on.
My childhood was a hustle and bustle of happiness and sadness.
The 90's came around with a certain atmosphere of change, the world was just coming out of the Cold War, and Rome was just coming out of the 80's, the bombs, and heroin.
Everything was fresh, there was a certain momentum for change, and in general it was believed that things would actually change for the better. Already in middle school, I had this vague feeling that shit was just gonna stay the way it was, but all I thought about was having fun as much as possible. I basically didn't identify with anything that others around me did or believed in; at the arcade room I was bullied, I sucked at soccer, girls didn't want me, and I smoked my first joint when I was 17. I'd share my afternoons on the street with my 4 friends and my skateboard, which was the only past-time that embodied a real sense of freedom.
I saw the first photos of graffiti on TV, or on skate-zines when I was in elementary school. I had been reading some names for quite some time now, here and there on the Casilina: Duster, Crok, Scatto, FCP, Krimz, Seep, Bingo, and that's pretty much it, because there probably were at most 50 writers in the whole city!
Krimz FCP (Cina TRV) on the Casilina line, 1994. |
From looking at these names I figured out that there was a whole world revolving around them, but I couldn't figure out the real deal since I didn't know anybody who wrote.
I started going to the Ripetta Art School in 1994, which at the time was full of writers. The SHM crew, a couple TRV's as well, and some other dudes that were more or less active in the growing movement. This was enough to clear my mind, and I started doing my first tags. Slowly, things started picking up momentum on all the lines.
After a year or so, I got a wake-up call. Travelling down the Casilina I saw the walls painted in Tor Bella Monaca at the "Quartieri" Jam.
I remember that deep, distinct, physical feeling that something big was going on. I started seeing throwups running on the Casilina trains by Bonze, 23 Rec, Koma, Clint, and also Yess TUW's awesome pieces.
KO throwups by Koma TRV, SE throwups by Seme TUW, and Yes TUW. Centocelle depot, 1997. |
Manero 23 REC (Kemh) painted in 2001, and on the next car Yess TUW painted in 1997, leaving Graniti station in 2005. Casilina Line. |
After changing school, I started hanging out at the EX SNIA Viscosa occupied squat with the TNT crew, and that's when things really got going for me.
The first few years I was just doing street bombing full-time, doing big pieces on the street around dinner time without lookouts, and doing tags and throwups all night long. Casilina, Tucolana, Prenestina, and Tiburtina were my favorite stomping grounds back then. We also painted yards during the daytime: Tuscolano, Paninaro, Anagnina, and Nuovo Salario once in a while. Our HQ was the SNIA, our goal was the entire city of Rome.
Characters by Heko ETC (Pane TRV) and Cromo MT2 (Stand TRV) |
We became a family, playing in the city and learning to deal with adrenaline, finding ourselves in more and more dangerous situations, and learning to look out for each other in the craziest situations.
We learned where and when to look, becoming completely present and conscious, learning to be One with the bustling city. We honed our intuition, learned how to move around and not get arrested.
These are important values to learn in life!
Kiv TNT, Casilina Line, 2000. |
Dem and Kiv TNT passing under the Porta Major arches, where the Via Casilina begins. Casilina Line, 2000. |
Through the obsessive repetition of my tag I began to realize that the movement of the sign deeply reflected the interior movement of my soul. There was a distinctive light emanating from certain tags preventing me from taking my eyes off of them.
Whenever I wrote my name, I would feel closer to the center of myself.
We were together and wrote together so we could be ourselves more profoundly, through the sign, the identity, the name, and the challenge.
Writing our names was the means; our goal was freedom. Being able to change reality with our hands and our will-power, and finding harmony time after time in the center of One's Self...
At a certain point it stopped being a game!
We started painting on all the lines, with particular focus on our area, and writing graffiti took up my whole life for some years. It was like an addiction. If I didn't paint for a while I couldn't sleep at night, and if I did manage to fall asleep, I would dream trains.
We had reached a "stage" of the video-game where nothing was impossible. The risk was growing bigger but so was our awareness of the system.
It became constantly easier to rock our names and ever so difficult for us to get caught! Anywhere we were, we knew every little corner, above ground as well as below. Strange encounters, crazy cops following us all the way to school, absolutely inexplicable escapes, and thousands of crazy stories...
Our intuition was growing and developing into a sixth sense, at the same time we had the feeling that an invisible hand was guiding our every action.
Whenever I wrote my name, I would feel closer to the center of myself.
We were together and wrote together so we could be ourselves more profoundly, through the sign, the identity, the name, and the challenge.
At a certain point it stopped being a game!
Kiv TNT and Gis NSA gorilla wholecar. Laurentina yard, B-line, 2001. |
Detail of the car above. |
Kivs TNT on the A-line. Cipro station, 2001. |
We started painting on all the lines, with particular focus on our area, and writing graffiti took up my whole life for some years. It was like an addiction. If I didn't paint for a while I couldn't sleep at night, and if I did manage to fall asleep, I would dream trains.
We had reached a "stage" of the video-game where nothing was impossible. The risk was growing bigger but so was our awareness of the system.
It became constantly easier to rock our names and ever so difficult for us to get caught! Anywhere we were, we knew every little corner, above ground as well as below. Strange encounters, crazy cops following us all the way to school, absolutely inexplicable escapes, and thousands of crazy stories...
Our intuition was growing and developing into a sixth sense, at the same time we had the feeling that an invisible hand was guiding our every action.
The Revelation came promptly one night, among the Centocelle trains.
After finishing my piece, I stopped among the trash-trains for a moment to study the guard's movements and enjoy the view. There was a full-moon, a starry sky, and only one lamppost in the whole depot.
From the top of the elevated yard I could see cars zipping by between the Casilina and Viale Palmiro Togliatti, anonymous and directionless.
I was standing there staring at my piece, and just couldn't stop looking at it. For some reason it fulfilled me more than usual.
Raising my head, I distractedly saw, beyond the fence, the windows of the apartment building where I was born. I hadn't lived there for 15 years but I still felt at home among those trains, ancient, decrepit, and melancholy like the smells from my childhood. I saw myself as a kid behind that window looking down, and immediately all those times that I had watched those trains from above came to mind, when the fence was still to be built.
I looked down at my name written on the train, and it felt as if it had been there forever... It was Destiny and Truth!
After finishing my piece, I stopped among the trash-trains for a moment to study the guard's movements and enjoy the view. There was a full-moon, a starry sky, and only one lamppost in the whole depot.
From the top of the elevated yard I could see cars zipping by between the Casilina and Viale Palmiro Togliatti, anonymous and directionless.
I was standing there staring at my piece, and just couldn't stop looking at it. For some reason it fulfilled me more than usual.
Raising my head, I distractedly saw, beyond the fence, the windows of the apartment building where I was born. I hadn't lived there for 15 years but I still felt at home among those trains, ancient, decrepit, and melancholy like the smells from my childhood. I saw myself as a kid behind that window looking down, and immediately all those times that I had watched those trains from above came to mind, when the fence was still to be built.
Pim ZTK and Yess TUW in the Centocelle depot, 1999. |
I looked down at my name written on the train, and it felt as if it had been there forever... It was Destiny and Truth!
I remained there for who knows how long, certain I was in safe hands. I was in the right place, at the center of the universe!
Kiv TNT
Kiv TNT
Destiny and Truth, painted by Des and Ver NSA, Lido line 2005. |
3 commenti:
Siete solo dei teppisti.
quando devo salire su un vagone così imbrattato provo la stessa reazione di quando calpesto uno stronzo di cane: Lo Schifo, il senso di incuria, di sporcizia, il disgusto che mi rovina la giornata, unita alla rabbia perche le tasse che pago vengono sprecate per ripulire i vostri scarabocchi. Insomma "non prendo più questo tram o questa metro, è meglio spostarmi in auto piuttosto che vedere questa merda" questo è l'unico messaggio comune a tutti quelli che prendono i mezzi rovinati da voi.
La vostra "arte" ha contribuito a farmi capire che questa città così non fa per me: è provinciale ed è rimasta a forme di espressione che si usavano 30 anni fa e che qui ancora ristagnano come il puzzo di piscio di un sottopasso pieno di immondizia e merda.
E poi vedere ogni giorno questo schifo sui mezzi pubblici non aiuta a vivere bene, non aiutava la mia esistenza e il mio lavoro che comunque è nel campo della promozione del design contemporaneo tanto che io come tanti altri che portavano bei soldi a questa città siamo ben felici di averla abbandonata arricchendo altrove artisti ben più creativi, innovativi e originali.
Ma forse non hai capito ancora, ora ti spiego meglio: come sai molte periferie non sono gradevoli, molti urbanisti e architetti andrebbero messi in galera, quindi quando vado in giro voglio vedere cose interessanti che mi stupiscano, che mi lascino pensare, riflettere, non "R" o "K" deformate che se messe insieme in una delle vostra scritte comunicano solo messaggi scemi, infantili, scontati, inflazionati, carichi solo di falsa retorica. E poi ancora, quando cerco di immedesimarmi nell'autore a quel punto mi sale il vero senso di pena che provo per lui, per l'ignoranza, la pigrizia mentale, la provincialità in cui vive tanto che gli consiglierei di farsi lobotomizzare il cervello davanti a qualche trash tv per anziane casalinghe cosi almeno avrebbe modo di progredire rispetto al suo attuale stato.
Neanche nei centri sociali ci sono più le cose fate voi.. Prova a scrivere una delle tue stronzate nel corridoio centrale del "Forte" vedi come ti gonfiano li, altro che vigilanza notturna delle stazioni metro.
Il problema è che non sei cresciuto, rispetto al ragazzino di 12-14 anni che si aggira con il berretto all’indietro e la bomboletta nascosta nel giubbotto, te come tanti altri siete rimasti fermi, siete come insetti ancora allo stato larvale che per qualche problema non si sono trasformati in farfalle, voi rispetto a quel ragazzino non siete progrediti in nulla, siete ancora attaccati a una pseudo-cultura nata negli anni 70 a NY, diffusasi in europa negli 80 proprio quando eravate piccoli, una cultura che da tempo nel resto del mondo è morta, tanto che la street-art degli ultimi anni non ha nulla a che fare con quello che si trova nei finestrini imbrattati dei nostri tram e metro (vuoi l'arte in movimento? imbrattati la tua auto! non mai visto a roma un writer che va in giro con la sua macchina imbrattata!)
Roma è provinciale, indietro con le nuove forme d'arte, voi ne siete la dimostrazione e forse tra 10-20 anni potremo vedere anche qui cose ben più interessanti rispetto alla merda che spacciate per cultura.
Prova un po a girare il mondo, vivere (e lavorare!) per qualche anno all'estero e ti renderai conto di come siete solo l'espressione e soprattutto la causa dell'arretratezza e provincialità di roma.
saluti.
michele_si@hotmail.it
Pecunia Non Olet...
La puzza di merda di cane e piscio di barbone del sottopassaggio di Piazza Fiume probabilmente ha molta piu sostanza e valore del design contemporaneo che promuovi...
Purtroppo l'Arte del Vandalismo non la puoi comprare, è nuda e cruda. Non scende a compromessi come invece hai dovuto fare tu andandotene.
Noi siamo l'espressione diretta del degrado e della corruzione spirituale di questa società, non la causa. Siamo l'eruzione cutanea di un problema ben più profondo della superficie che attacchiamo, ma tu ti fermi all'apparenza superficiale senza andare più a fondo... e mi vieni a parlare di "arte" e di "artisti"? Quando hai i brufoli che fai cerchi di eliminare i brufoli o vai a monte del problema, che è probabilmente la tua alimentazione? Certo immagino come tu ti alimenti se ci consigli di alimentarci lobotomizzandoci il cervello davanti a qualche trash TV per anziane casalinghe.
La tua è vera "Arte In Movimento"... Da Roma a chissà dove te ne sei andato...
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