La società contemporanea pretende che tu sia un individuo proiettato esclusivamente su te stesso. Il bravo consumatore, l’homo economicus perfettamente razionale, è incapace di trovare benefici nella condivisione, è privo di senso critico nei confronti del reale ed è interessato solo alla propria utilità immediata. La sua visione del mondo non riesce ad andare oltre la squallida superficie che protegge ciò che nel profondo viene gradualmente distrutto dalle evoluzioni mortifere del sistema socioeconomico in cui si trova a vivere.
Questo cyborg che si aggira per le decadenti metropoli delle società capitalistiche occidentali non ha più alcun legame con i luoghi dove è nato e cresciuto e non si cura della loro progressiva decadenza, ha paura di comunicare le proprie emozioni ai suoi simili e non sa preoccuparsi per loro in modo disinteressato. Si è, infine, convinto e fatto convincere di non essere responsabile di nessuna delle cose che gli capitano attorno. Egli vive una frustrazione crescente data dall’incapacità di “fare qualcosa”, fino a che questo non diventa un formidabile alibi per “non fare nulla” e crogiolarsi nell’insensatezza del delirio quotidiano che gli è stato affibbiato.
Ma le evoluzioni della società non sono mai casuali, esse non possono che provenire sempre dal prevalere di una componente sociale su di un'altra. La crisi perpetua che abbiamo nelle vene e nelle orecchie quotidianamente non ha lo stesso significato per tutti. Per il cosiddetto 99% essa vuol dire impoverimento, totale incertezza sul futuro, crescente repressione, perdita di tutti i punti di riferimento a cominciare da quelli rappresentati dal vivere in modo attivo e solidale il proprio territorio, la propria città e la moltitudine che ci circonda.
Per il restante 1% le trasformazioni che si sono osservate negli ultimi 30 anni hanno significato invece un arricchimento senza precedenti, fondato sulla spoliazione di gran parte di quella civiltà conquistata con fatica e battaglie dalla parte di società che oggi subisce più duramente la crisi. Un arricchimento che coincide, oggi, con la costruzione sempre più raffinata di sistemi di controllo e repressione, (vedi facebook, satelliti, minitelecamere, intercettazioni e armi di ogni genere e tipo) che in modo più o meno consapevole stanno modificando e modificheranno il nostro vivere.
Stazione Tor di Valle. Linea lido, 1999. |
Ma le evoluzioni della società non sono mai casuali, esse non possono che provenire sempre dal prevalere di una componente sociale su di un'altra. La crisi perpetua che abbiamo nelle vene e nelle orecchie quotidianamente non ha lo stesso significato per tutti. Per il cosiddetto 99% essa vuol dire impoverimento, totale incertezza sul futuro, crescente repressione, perdita di tutti i punti di riferimento a cominciare da quelli rappresentati dal vivere in modo attivo e solidale il proprio territorio, la propria città e la moltitudine che ci circonda.
Ver NSA, Neon, Koma TRV, Jon ZTK passano sul ponte di S. Paolo. Linea B, 2007. |
Ponte Nenni, 2001. |
Ver e Lit NSA. Linea A, 2001. |
Jn. Linea A, 2001. |
Syla PAC Neon. Linea A, 2001. |
One Ver Linea B, 2005. |
Ecco, l’organismo complesso in cui ho avuto il privilegio di crescere assieme a quasi tutti i contribuenti di questo blog è la metropoli Capitolina e le cellule che hanno cominciato ad impazzire siamo stati noi, chi prima chi dopo, nel corso dei favolosi, perlomeno per i writers romani, anni 90. Il fenomeno del writing a Roma, ai suoi albori e grazie ad alcuni di noi ancora oggi, è stato splendidamente selvaggio con dei tratti di spontaneismo che non si sbaglierebbe a definire rivoluzionario. Il modo in cui i primi vandali romani hanno preso possesso della Città Eterna, sconvolgendola in superficie e nei sotterranei, è qualcosa che ha dato nuova vita alla capitale. Si è costruita, in modo del tutto spontaneo, una nuova cultura o, come direbbe Jon, “un nuovo alfabeto”, che ci ha reso capaci di parlare una lingua diversa da quella del consumismo, dell’apparenza o dei clichè della politica all’italiana. Una lingua che ci ha consentito di riconoscerci l’un l’altro, di sviluppare un intesa profonda, di sentirci parte di un processo comune pur nella rispettiva ricerca di portare in alto il proprio nome, di vivere, insomma, dei momenti di irripetibile libertà.
Yess, Neon, Jon. Linea A, 2001. |
Non siamo stati e non siamo un' organizzazione politica o un centro sociale che tenta di imitare le gesta di gloriosi antenati rivoluzionari ma un gruppo di giovani che, avidi di libertà di agire e di esprimersi, sono riusciti in un opera apparentemente improponibile: dare un connotato rivoluzionario, e quindi collettivo, ad un' attività svolta, solo apparentemente, secondo i paradigmi della società contemporanea fondata sull’individualismo.
Questa società punta a toglierti l’identità? La cellula impazzita risponde con il getting up… E se il “getting up a tutti i costi” del proprio nome può apparire come un attività intrinsecamente egoistica si scopre che essa in realtà non lo è. Il nome che si spinge a tutti i costi diventa la chiave per condurre una vita, almeno in parte, in radicale contrasto con le regole imposte, strumento che conduce a comprendere immediatamente valore e necessità di condividere questa “battaglia” con altre cellule affette dalla stessa “malattia vandalica”….
...in alcune crew romane, in gruppi consolidati di writers si è instaurata una solidarietà ed una sintonia, incomprensibile per chi non ha vissuto e non vive il writing in modo radicale, che è un valore puramente rivoluzionario antitetico al becero individualismo della società odierna. Anche quando un writer crescendo, si allontana da tutto questo non può non portare dentro di sé ciò che ha significato essere stato un Vandalo Dentro…..
Ver, Neon. Linea lido, 2006. |
Top to bottom linea A, 2001. |
Kare NSA, Yess TUW, Neon, Syla PAC. Linea A, 2001. |
Wholecar Kare NSA Neon. Linea A, 2001. |
Wholecar Kare NSA, Zeir PAC, Neon. Lina A, 2001. |
...in alcune crew romane, in gruppi consolidati di writers si è instaurata una solidarietà ed una sintonia, incomprensibile per chi non ha vissuto e non vive il writing in modo radicale, che è un valore puramente rivoluzionario antitetico al becero individualismo della società odierna. Anche quando un writer crescendo, si allontana da tutto questo non può non portare dentro di sé ciò che ha significato essere stato un Vandalo Dentro…..
Linea B, 2004. |
One ZTK. Linea B, 1996. |
Neon
Koma, Ver Blak e Neon fuori gli ex-Mercati generali. Linea lido,2012. |
Linea A, 2001. |
English:
Observations of a Cell Gone Crazy
Modern society expects you to be an individual projected exclusively towards yourself. The perfect consumer, the perfectly rational homo economicus, is unable to get any benefit from sharing, is unable to perform any critical thinking regarding reality and is only interested in his own immediate benefit. His vision of the world goes no further than the squalid surface that protects that which in his depths is gradually destroyed by the deadly evolution of the socioeconomic system in which he is forced to live in.
"Whoever defaces Rome has Rome against him." Tor di Valle station. Lido line, 1999. |
But the evolution of society is never casual. It can only derive from the predominance of one social element over another. The perpetual crisis we endure in our veins and our ears daily does not have the same meaning to everybody. For the so-called 99% it means impoverishment, complete uncertainty regarding the future, growing repression, and loss of all reference points; like supportively and actively living one's city and the multitude of people surrounding you.
Ver, Neon, Koma and Jon passing over the S. Paolo bridge. B-line, 2007. |
Yes TUW, Ver, Lit NSA. A-line, 2001. |
Ver and Lit. A-line, 2001. |
Jn t2b throwup. A-line, 2001. |
Syla PAC, Neon. A-line, 2001. |
One Ver NSA. B-line, 2005. |
"Church, military, and politics have importance because there is a population...but we are the population, let's not forget that!" |
"To the serfs." Des NSA and Ver NSA. B-line, 2005. |
Yess, Neon, Jon. A-line, 2001. |
This society aims at taking your identity away? The cell gone mad responds by getting up...And if "getting one's name up at all costs" may seem like an intrinsically egoistic activity, in reality it is not. The name you're pushing at all costs becomes the key to conduct a life, at least partially in contrast to the rules imposed on us, a tool that leads one to immediately comprehend worth and necessity of sharing this "battle" with other cells affected by this "vandalic sickness"...
Ver NSA, Neon. Lido line, 2006. |
Top to bottom. A-line, 2001. |
Kare NSA, Yess TUW, Neon, Syla PAC. A-line, 2001. |
Kare NSA, Neon. A-line, 2001. |
Kare, Zeir PAC, Neon wholecar. A-line, 2001. |
...in certain Roman crews a solidarity and harmony were created that are uncomprehensible to anyone who has not lived and does not live graffiti writing in a radical manner, which is a purely revolutionary value, antithetical to the boorish individualism of contemporary society. Even when a writer grows up and moves away from all this he cannot stop bringing inside him what it means to be a Vandal Inside...
"Vandalism as a countervalue." B-line, 2004 |
One. "Vandals at heart." B-line, 1996. |
So here we are in 2012, each of us with his age, problems, and own personal path, finding ourselves together again and not help but live, reflect, and write as Vandals Inside do...with the cyclic necessity to punish some helpless carriage of our metro or destroy a street of the city...we are unable to transform, as many have done, our essence into something it is possible to attach a price tag to...after all when you are a cell that goes insane, when you are a Vandal Inside, as the ZTK guys have taught us, you remain so forever...
Neon
Neon
Koma, Ver Blak, and Neon. Lido line, 2012. |
"Never clean trains." A-line, 2001. |