Ex-capolinea dei bus 60 e 63 di Piazza Sonnino di fronte al cinema Reale, ora area pedonale. Cabina dell' ATAC con tag di Joe, Tuff, e Koma TRV, Jety (Masito), Chico ZTK, Uatl, Toe, Smoke. 1996. |
Armandino (R.I.P.), storico e leggendario personaggio del bar S.Calisto e di Trastevere, fumatore professionista di canne, metà anni 90. |
Grandi Numeri (Cor Veleno) in alto a sinistra, Danno e Masito (Colle Der Fomento) in basso, 90's. |
Ponte Garibaldi, 1997. |
A me piacciono i tags rifiniti, le cose fatte di fretta soddisfano solo al momento perché “strappi l’attimo”, ma il giorno dopo quello che vedono gli altri e’ solo un tag storto e fatto male; preferisco farne di meno ma con cura, piuttosto che lasciare scritte scolorite di pennarelli quasi finiti . Il tag è tutto per me, è l’essenza dei graffiti; dal tag vedi lo stile della persona, la fantasia, il carattere, la sintesi. Ho conosciuto gente famosa a dipingere ma con tag pessimi: su un muro colorato a spray te la puoi imbastire tagliando le linee e correggendo, ma col segno “one line” si vede tutto, si vede veramente chi sei, se il tag tuo “pesa” ti riconoscono tutti, sei te, basta un occhiata e sanno chi è stato. Come in “The Warriors” mettevamo il nostro marchio ovunque andavamo, a volte stavamo tutta la sera in un posto e se il giorno dopo passavi di lì te ne accorgevi che c’eravamo stati.
Lavagna di uno dei mille vicoli di Trastevere con tag a pennarello e a spray di molti personaggi dell'epoca. Metà anni '90. |
Passavano veloci le giornate in una Roma ancora vivibile, spensierati quanto basta, passando da un’occupazione di una scuola all’altra: Caravillani, Tasso, Mamiani e Ripetta le scuole dove ci siamo fatti una reputazione (pessima) e soprattutto dove eravamo imbucati e nessuno di noi era iscritto. Al Caravillani ci eravamo impossessati dell’aula 13 con relative chiavi: era un' occupazione dell’occupazione! Stavamo quasi tutto il giorno lì a disegnare e cazzeggiare permettendo l’entrata solo a chi dicevamo noi.
Per quasi un mese ce la siamo spassata ma, come spesso accadeva, ci cacciarono e abbiamo dovuto trovare un posto nuovo.
Foto di alcuni vagoni dipinti in quel periodo. Occupazione di qualche scuola, 1996. |
Iems, e Sugo TRV detto "Lo Straniero" sulla linea Nord, che fà capolinea a piazzale Flaminio, 1998. |
Spesso la sera portavamo qualche straniero a conoscere le nostre yards, qualche spray “rimediato” durante il giorno era il pretesto per mettere in pratica le ore di sketch. Gli stranieri, per lo più nord europei, erano “composti e tattici”, avevano un’attitudine e una mentalità più strategica e seria rispetto ai graffiti, ma guardavano con interesse il nostro modo di fare rustico e selvaggio e alla fine li conquistavamo.
Dopo qualche giorno insieme erano sempre più italiani/romani e sempre meno stranieri, era una simbiosi. Una sera siamo andati a dipingere con Mellie (MSN-WOW) dall' Olanda a Nuovo Salario, prima di andare siamo stati tutta la sera a fumare a Campo De' Fiori ma Mellie rifiutava ogni joint e a noi sembrava strano che un Olandese non fumasse. Arrivammo in yard coi motorini, io avevo un Ciao rosso sgangherato e dopo un giro di ispezione cominciammo a dipingere. Buio totale, mentre io faticavo a trovare le linee sulla lamiera del treno, Mellie stava già al secondo pezzo colorato e procedeva rapido col suo lavoro.
"Welcome to the Rome Zoo", JetOne di Masito su un treno FS, 1995. |
Mellie MSN/WOW dall' Olanda su un treno FS, 1995. |
Iemz - Deep Masito, Quiet Riot Posse / Colle der Fomento / Rome Zoo
English:
Mack piece by MC Giaime (R.I.P), QuickE, Grandi Numeri, and Duke (Tuff) at Piazzale Flaminio, historical hangout for the Roman HipHop scene. Early 90's. |
The ex-endstop of bus lines 60 and 63 at Piazza Sonnino. Tags by Joe, Tuff, and Koma TRV, Jety (Masito), Chico ZTK, Uatl, Toe, and Smoke. 1996. |
Armandino, historical and legendary character form the Trastevere neighborhood and S.Calisto bar. 90's |
Grandi Numeri (Cor Veleno), Danno and Masito (Colle Der Fomento), 90's. |
Garibaldi bridge, 1997. |
I like refined tags, things done in a hurry satisfy you only at the moment, and the next day what others see is just a crooked, badly executed tag; I prefer to do less but do them better, than to leave half-faded tags of nearly empty markers. The tag means everything to me, it is the essence of graffiti; from the tag you can see a person's style, his imagination, character, and overall personality. I've met writers that were famous for painting but that had awful tags: on a colorful wall with many cans you can deceive by cutting lines and correcting, but with just one line you can see everything, you can really see who you are, if your tag is "relevant" everybody recognizes you, it's you, just one glance and people know who did it. Just like in the film "The Warriors" we left our mark everywhere we went, sometimes we'd spend an entire evening in one place and if the next day you happened to pass by there you'd notice we had been there.
One of the many alleys in the Trastevere neighborhood. 1996. |
Days would go by quickly in a still highly-liveable city, we were carefree, moving from one school-occupation to another: Caravillani, Tasso, Mamiani, and Ripetta were the schools we constantly sneaked into and that none of us attended, and where we gained a (terrible) reputation. At the Caravillani school we had taken possession of Classroom N°13 and its keys: it was an occupation within an occupation! We spent whole days there drawing and chilling, allowing the entrance only to the people we wanted.
For nearly one month we had a ball, but as often happened, we got kicked out and were forced to find another place.
Photos of trains painted during the period of occupied schools, 1996. |
Iems, and Sugo TRV also known as "The Stranger", North line, 1998. |
After a few days spent together they became more Italian/Roman and less foreign, it was a symbiosis. One night we went painting at the Nuovo Salario yard with Mellie (MSN-WOW) from Holland. We spent the whole evening smoking at Campo de' Fiori but Mellie declined every joint, and we found it strange that a dutchman would refuse to smoke. We got to the yard with our scooters, I had an old red Ciao and after a few checks we started painting: complete darkness, while I found it difficult to find my lines on the surface of the train, Mellie was already doing his second colored piece and painted quickly.
JetOne by Iems/Masito, FS train, 1995. |
Mellie MSN/WOW from Holland on an FS train, 1995. |
Iemz- Deep Masito, Quiet Riot Posse / Colle der Fomento / Rome Zoo
3 commenti:
Grazie mille per il lavoro che fate.
Alessio
Grazie a te
stupendo ....stupendo veramente rivivere tutto cio....stiamo parlando di storia dell arte e della romaità contemporanea.....nonche della nostra vita quella che abbiamo passato tutti noi di quell epoka ormai si puo dire epoka =) e armandino sempre co noi n pilastro e un gran compagno de serate con la sua tonalita de voce e poi co quer motorino ...quanno e venuto a manka me so sentito veramente stranito ...nnn ce volevo crede ...o stesso effetto che ogni vorta che cè scomparso n fratellone de strada riemerge dentro noi e te li fa rivive tutti ...chi pen modo chi pe nartro !!!! wont fts 18
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