lunedì 21 maggio 2012

NON C’HO MAI CAPITO NIENTE DI PROSPETTIVE... (Imos N°)

infatti disegno piatto e dipingo graffiti puramente in 2D, giusto con un minimo di spessore!
Non ho prospettive future e i miei me l'hanno sempre, velatamente, contestato….
Ma ho la testa piena di ricordi, perché anche senza prospettive, ho passato gli ultimi 15 anni dietro ad un "gioco" che m'ha cambiato la vita, aprendomi gli occhi e la mente, una sorta di Jumanji metropolitano, che m’ha catapultato dentro un mondo tanto reale quanto invisibile ai più.
La cosa più' bella è che questo "gioco" va avanti finché si ha la libertà e volontà di farlo.
E' un viaggio quotidiano (sarà anche per questo che non ho mai voluto una console) che trasforma gli scenari tipici della città in quadri d'un videogioco.

Ogni giorno, girando, mi rivengono in mente flashback di situazioni vissute nei posti più assurdi.

Dal trekking notturno sul raccordo. 


Alle passeggiate nei tunnel per il semplice gusto di esplorare luoghi che quotidianamente percorriamo, ignorandone completamente il fascino di renderli tuoi. 


Dagli sprint in bici sulle banchine del TAF, tra lo stupore dei ciclisti partecipanti che fino all'ingresso dalle porte anti panico della stazione, non sapevano cosa li aspettava. 


Alle mattine passate dentro ai canali di scolo sulla linea B, in attesa che si fermi il primo treno per poi andare zozzo e carico d'adrenalina a scuola, tra gli sguardi perplessi dei compagni e dei professori. 


Oppure le notti infinite passate ad aspettare il momento per entrare in yard e il momento non arriva mai finché il sole comincia a spuntare e ripieghi sul cornetto e latte a scrocco, appena consegnati al bar ancora chiuso, sulla via del ritorno.


Le paranoie quando vedi un amico passare sotto al merci che, come d'incanto, parte e tu che lo tiri fuori dalle rotaie appena in tempo, e senza dirci niente, superiamo l'ostacolo e andiamo oltre, perché fa parte del gioco…


Le mille storie con le guardie che man mano che cresci diventano meno inquietanti e più reali, tanto che alla fine non scappi più.


Ma tornando alle prospettive di cui prima, come posso capirle se sono così irregolari? basta cambiare un minimo lo sguardo e non sono più le stesse, allora perché dovrei impazzire per comprenderle quando se ne possono scoprire ogni giorno di nuove?


Imos  N°